Un’agenzia matrimoniale internazionale. Che ha aperto anche a Milano. Solo per chi ha il portafogli gonfio
Se cercate l’anima gemella o quantomeno un rapporto serio e duraturo, basato sulle affinità elettive senza però trascurare quelle sociali ed economiche, l’agenzia Berkeley International è quello che fa per voi. Non si tratta di un sito qualunque che propone un’iscrizione on line con foto e via, col rischio di ritrovarsi ad avere a che fare con profili inventati di sana pianta o comunque parecchio bugiardi: la Berkeley promette un servizio di alta qualità, dove si viene presi “in consegna” fin dal primo momento e seguiti passo passo alla ricerca del partner giusto. In totale discrezione e riservatezza, naturalmente.
Per farne parte, però, bisogna essere “finanziariamente indipendenti”: tradotto, vuol dire pagare sull’unghia 10 mila euro come iscrizione e non è neanche sicuro che l’agenza accetti.
C’è, infatti, una prima scrematura anche tra quelli che potrebbero diventarne clienti, spiega Inga Verbeeck, da tre anni responsabile della Berkeley International, agenzia nata vent’anni fa a Londra che da poco ha aperto una sede a Parigi e una a Milano.
«All’inizio la Berkeley era la classica agenzia matrimoniale, poi si è specializzata in questo tipo di ricerca “haut de gamme”. Abbiamo cominciato a Londra, con molti clienti internazionali, oggi abbiamo sedi anche a Cannes, New York, Ginevra, Bruxelles, Monaco, Manchester, Melbourne. L’ultima sede conquistata è Milano, nel mese di febbraio. Il numero dei nostri clienti si è ingrandito e ne abbiamo dappertutto, aprire altre sedi è diventata una necessità.
L’unicità sta proprio nel fatto che non esiste un’altra agenzia di respiro così internazionale. Ce ne sono altre importanti, per esempio a Londra, ma lavorano solo in Inghilterra; oppure a Parigi, ma soltanto in Francia. Noi lavoriamo nel mondo».
Come, concretamente? Il cliente interessato contatta la Berkeley per e-mail o telefono. Prende un appuntamento, che si rivela poi un’intervista conoscitiva di qualche ora da parte dell’agente per capire cosa realmente cerchi la persona, penetrarne la psicologia, fare un vero e proprio coaching: qualcosa
che somiglia a una seduta psicanalitica ma in forma di chiacchierata, per stabilire fiducia. Bisogna compilare un questionario per saperne di più, poi la palla passa all’agenzia. Che deve in primis verificare che il cliente non sia per esempio un mitomane né un bugiardo, e che abbia una robusta solvibilità
finanziaria. Come? «Lavoriamo con una società che si occupa proprio di prendere informazioni sulla persona, per avere conferma che quanto dichiara sia vero e che vera sia anche la sua stabilità economica. Prima di accettare di rappresentarla in qualche modo dobbiamo essere sicuri: non si tratta solo di una questione di soldi, ma di cultura nel senso più ampio».
Non è detto che si riesca sempre a trovare il partner giusto, a volte le aspettative sono irrealistiche. «Da noi viene gente spesso molto facoltosa, oppure personaggi famosi, che ovviamente non hanno particolarmente voglia di rendere note le proprie necessità e il desiderio di trovare un partner. Vengono da noi persone che hanno vissuto storie dolorose. Capita di tutto.
Noi cerchiamo di fare un po’ di coaching anche in questo senso. Alcuni oppongono resistenza, altri si lasciano andare con più fiducia». Se le “referenze” del cliente sono quelle giuste, si firma un contratto con la Berkeley, I cui la clausola della riservatezza è ovviamente imprescindibile.
In un anno la Berkeley garantisce otto incontri per la tariffa base. Per prima cosa cerca di trovare nel proprio archivio la persona che culturalmente e caratterialmente possa rivelarsi la più adatta per il suo cliente. Una volta trovata, si chiamano entrambi i possibili partner e si propone loro un incontro. Spiega Inga:
«In generale accettano senza problemi di incontrarsi, si fidano di noi. Li mettiamo in contatto dando loro i rispettivi numeri di telefono e i due organizzano la loro prima uscita».
Punto importante: non si mandano foto per non farsi suggestionare prima dell’incontro, a meno che non siano i due a decidere di farlo. A conforto di questa strategia Inga racconta un aneddoto:
«Una cliente mi telefonò prima dell’appuntamento con l’uomo che le avevo proposto. I due si erano mandati via mail la rispettiva foto e lei non voleva più uscire con lui, sosteneva che non corrispondeva affatto al suo tipo. Io le ho detto di non pensare alla foto-grafia, di dimenticarla almeno per un
po’. Le ho fatto una proposta: se l’incontro si fosse poi davvero rivelato deludente, le avrei “regalato” un incontro in più, in sostituzione. C’è voluto un po’ per convincerla ma alla fine ha accettato.
Il giorno dopo mi ha telefonato entusiasta: lui si era rivelato fantastico, incredibilmente simpatico e… molto più bello che in foto».
Se il primo incontro non va in porto, si passa al successivo. Se dopo qualche mese ci si rende conto che la storia non ha possibilità concrete di funzionare si azzera tutto e comincia un’altra ricerca. Se dopo tre o quattro incontri la situazione non decolla in alcun modo, ci si incontra di nuovo con il cliente per fare
una valutazione. Ma chi è il cliente-tipo di un’agenzia che organizza ricerche affettive di “alta gamma”? Secondo la Verbeeck il bacino è ampio: «Industriali, avvocati, attori, sportivi. Età? Si va dai 20 agli 80 anni. La domanda maggiore viene soprattutto dalla fascia di età compresa tra i 35 e i 55 anni, con una leggera prevalenza femminile, però molto dipende dai paesi: per esempio in Italia i clienti sono in prevalenza uomini, abbiamo già 350 iscritti. Gli italiani ci chiedono soprattutto di incontrare donne
straniere. Italiane, in genere, no. Certo, va considerato che tra gli iscritti “italiani” figurano anche stranieri che sono residenti in Italia».
Esiste ovviamente un tariffario, che di per sé è già un filtro: un anno di assistenza Berkeley costa 10 mila euro per otto incontri, ma questi prezzi valgono solo per la città di appartenenza: si passa a 15 mila euro per proposte su due città dove Berkeley è presente, a 25 mila per l’Europa, ma si può arrivare anche a 100 mila euro: in questo caso aumenta il numero di incontri annui per arrivare a coprire tutte le città nelle quali ci siano clienti dell’agenzia.
Sembra impossibile che ci siano tante persone in grado di pagare cifre simili? I numeri parlano chiaro: In Francia gli iscritti sono per ora 700, in Europa 3 mila, nel mondo 5 mila.A Parigi lavorano 4 persone, nel mondo 25. «L’amore non possiamo garantirlo, chiaro», concede Inga Verbeeck: «Ma da noi vengono
persone che cercano un rapporto serio, e l’80 per cento dei clienti lo trova. Colpi di fulmine al primo incontro ne abbiamo avuti, ma di media ci vogliono almeno nove mesi per incontrare qualcuno. E poi ci invitano sempre al matrimonio».